La vagliatura critica e l’esaltazione dell’attimo, il riconoscimento, in una frazione di secondo, del significato di un evento. Il Museo della Fotografia di Amsterdam celebra l’arte dei “provini a contatto” e quello che Henri Cartier – Bresson definì come “decisive moment” con la nuova mostra “Magnum Contact Sheets”; in esposizione al Foam 60 provini a contatto con accanto i rispettivi scatti finali di fotografi del calibro di Seymour, Cartier - Bresson, Arnold, Parr, tutti associati alla celebre agenzia fotografica Magnum Photos.
La mostra comprende immagini iconiche di eventi e personaggi che hanno segnato la storia dell’ultimo secolo; dalla Seconda Guerra Mondiale alla Primavera di Praga, dal Conflitto nei Balcani alla Guerra in Medio Oriente, da Che Guevara e Malcolm X a Margaret Thatcher e Martin Luther King.
La bellezza dell’esposizione risiede nella possibilità di ammirare i momenti precedenti e successivi a quello scelto dal fotografo come “decisivo”; la mostra include anche piccole note in cui gli artisti motivano questa scelta, permettendo ai visitatori di convenire o essere in disaccordo con loro e magari indicare un altro punto fermo nel tempo.
Un mito, quello di Cartier – Bresson (celebre il suo scatto “Painting the Eiffel Tower” del 1953) ormai ampiamente superato con l’avvento delle nuove tecnologie; il provino a contatto è stato infatti sostituito dai moderni software in cui le immagini non lasciano tracce fisiche.
Mai nessuna tecnologia, però, potrà sostituire l’ebbrezza nella scelta dell’istante in cui “occhio, mente e cuore entrano in allineamento”.