Trasformare Amsterdam in una città connessa, in cui gli oggetti possano trasmettersi dati e informazioni a vicenda in tempo reale, appoggiandosi semplicemente ad una rete internet wireless.
Questa, in parole spicce, l’idea su cui si fonda “The Things Network” che, a differenza di altri smart city projects, è stato sviluppato interamente in crowdsourcing ovvero grazie alla collaborazione di più utenti via internet.
Primo nel suo genere, il progetto ”Internet delle cose” è stato realizzato in sole sei settimane; un sistema a bassa potenza che sfrutta una tecnologia LoraWan, a limitata larghezza di banda, per coprire l’intera città con un segnale wireless che permette ad oggetti e infrastrutture della capitale (dalle barche ai lampioni ai bidoni dei rifiuti) di diventare strumenti per sviluppatori.
Un’intuizione dell’imprenditore olandese Wienke Giezeman che, imbattutosi nei dispositivi LoraWan, calcolò che ne bastavano solo 10 per coprire l’intero territorio di Amsterdam e lanciò l’idea di creare un Network delle cose, riscuotendo notevoli consensi.
Il progetto pilota realizzato per testare la validità del sistema prevede che i proprietari di barche in città acquistino un piccolo recipiente da apporre sui loro natanti: se questi dovessero iniziare ad imbarcare acqua, il recipiente utilizzerà la rete per inviare un SMS ad una società di manutenzione che accorrerà sul posto a risolvere il problema.
Dopo il successo ottenuto il mese scorso dal lancio di “The Things Network”, la città di Amsterdam ha deciso di aprire un Hacker Space con Rockstart, società di supporto alle startup nei loro primi 1000 giorni di vita.
“Una grande opportunità, su scala globale, per tutti gli imprenditori, innovatori e grandi menti che si sentono degli “Amsterdammer”, commenta Kajsa Ollongren, vice sindaco della capitale olandese. “Amsterdam è una città internazionale sempre in movimento e la rapida espansione delle aziende nel campo della tecnologia e dell’industria creativa è già di vitale importanza per la sua economia”.
“ Il Consiglio Comunale riconosce l’importanza di una crescita sostenuta in un ecosistema di startup” continua la Ollongren “e siamo desiderosi che tutti possano partecipare attivamente al futuro di Amsterdam”.